mercoledì 8 ottobre 2014

matrimonio delle coppie gay...

matrimonio delle coppie gay... questo è quanto  che ho detto a mia nipote di 20 anni tenace sostenitrice dei diritti di tutti di vivere ed anche sposarsi con la persona che si ama indipendentemente dal fatto di essere gay o etero...  

Non è facile per me, umile ed imperfetto cattolico, accettare che siano ammessi matrimoni tra persone dello stesso sesso... non per questo ritengo però che siano ancora oggi ritenuti inconcepibili e che non vengano riconosciuti i diritti civili delle coppie così dette "coppie di fatto". Se due persone, sia pure nella loro "ugualianza/diversità", si amano e decidono di condividere la loro vita, chi sono io per giudicarli ed impedire loro di essere felici? Ed inoltre perchè impedire chi sia riconosciuto loro il diritto di usufruire dei "veramente pochi" benefici che lo stato riconosce ad una coppia etero??? I diritti civili devono essere garantiti a tutti i cittadini, non ci sono cittadini di serie A ed altri di serie B,C,... Per quanto concerne i figli sarei un poco più cauto... ammesso e concesso che due persone dello stesso sesso possono essere capaci di amare e crescere un figlio, forse anche meglio di una coppia "naturale", non sono del tutto certo però che psicologicamente un bimbo riesca a razionalizzare due papà e/o due mamme rispetto ad un papà ed a una mamma di sesso diverso così come avviene dalla notte dei tempi in natura. Non sono certo io colui che si ritiene portatore della giustizia "vera e giusta" ma oggi mi riterrei felice, per l'umanità intera, riconoscere a tutte le coppie, incluse le coppia di fatto, gli stessi diritti civili. Per i figli, ripeto, ci rifletterei ancora per qualche tempo per valutare seriamente ed in modo approfondito, se esistono nella società di oggi, in particolare in Italia, i presupposti perchè ciò avvenga senza traumi per nessuno e soprattutto senza traumi per i bimbi che, unitamente ai più deboli ed emarginati, tra i quali ci sono anche gli anziani, subiscono sempre senza mai poter far valere i propri diritti e le proprie necessità che molto spesso sono agli antipodi rispetto alle nostre (almeno parlo per me stesso)! zio g