mercoledì 7 settembre 2011

2001, il fatidico 11 settembre...

o       2001, il fatidico 11 settembre...

Erano le 6 del mattino dell’11 settembre 2001, eravamo da poco atterrati con un volo in arrivo da Lima all’areoporto di New York e, come molte persone in transito in questo importante scalo aereo degli Stati Uniti, avevamo prenotato una stanza in uno dei tanti hotel vicino all’areoporto. Avevamo infatti pianificato le nostre vacanze in modo da poter sfruttare l’intera giornata di sosta a New York per visitare la città prima di prendere il volo di rientro in Italia.

In giro c’erano ancora poche persone, vista l’ora... tutto era molto tranquillo e nulla faceva immaginare quello che sarebbe successo poco più tardi.

Decidemmo di tenere le valigie con noi e ci avviammo verso la zona dei taxi. Arrivati in albergo andammo in stanza per lasciare i bagagli e fare una ricca doccia per toglierci da dosso la stanchezza del volo notturno. Viaggiare in classe economica non ti consente di dormire, almeno personalmente riesco giusto ad appisolarmi per brevi periodi. Eravamo ormai pronti per uscire, volevamo fare il giro della città in elicottero per vedere il panorama della città dall’alto quando, guardando fuori dalla finestra della stanza, notammo del fumo uscire da una delle Twin Towers visibili ad occhio nudo dall’albergo. Incuriositi provammo ad accendere la TV per vedere se i notiziari davano informazioni su quanto stava accadendo, le stavano dando eccome... in fretta e furia lasciammo la camera decisi a prendere il primo volo disponibile per l’Europa, pagammo l’albergo e chiedemmo al primo taxista disponibile di portarci al JFK ma era troppo tardi tutto era ormai nel caos e gli aereoporti chiusi...
Rientrati in albergo richiedemmo nuovamente una camera, ma nel frattempo l’hotel si era riempito e solo nel pomeriggio riuscimmo ad averne una disponibile allo stesso prezzo dopo che l’albergatore, molto furbescamente,  aveva tentato di darcela ad un prezzo maggiorato...

Iniziò così una settimana di passione passata nella trepida attesa di notizie certe su quanto stava realmente accadendo nel paese.

In albergo si respirara un’aria piuttosto pesante e parlando con gli altri ospiti dell’hotel era evidente l’insicurezza ed il malessere nel quale tutti stavamo vivendo quei momenti.

Mi sembrava di essere ritornato al periodo delle “stragi” in Italia, cercai così di incoraggiare i miei compagni di sventura dicendo loro che uniti e sostenuti dalla forza di volontà di tutti, si poteva sconfiggere il terrorismo, non dovevamo farci sopraffare dalla paura e dal panico, fosse facile...

Elda era abbastanza tranquilla, ogni tanto andavamo in aereoporto per capire se e quando i voli verso l’Europa sarebbero ripresi, ma le notizie erano incerte e contrastanti, un momento ci dicevano che a breve avrebbero ripreso a volare, subito dopo ci dicevano che era tutto bloccato a tempo indeterminato... nel frattempo fortunatamente eravamo riusciti a comunicare con l’Italia ed avevamo avvertito tutti che nonostante tutto noi stavamo bene...  

Ancora oggi è impressa nella mia mente la scena che vedemmo quella mattina dalla stanza dell’hotel... la torre che fumava e subito dopo le prime notizie che indicavano molti morti e feriti, centinaia, forse migliaia di persone inermi colpite da terroristi vili ed incapaci di distinguere la differenza tra una contestazione democratica e gli atti di ferocia e di viltà che contraddistinguono un attentato contro persone colpevoli solo di essere lì a vivere la propria quotidianità...   

giovedì 1 settembre 2011

socializzare...


  1. l'affetto è tutto...
  2. viaggiare nel mondo ci permette di aprire la mente ed imparare a convivere con tutti...
  3. rispettare i diritti degli altri è uno deigli elementi basilari per socializzare e convivere...