Febbraio 2013...
Il Papa Benedetto XVI
ha deciso di dimettersi e ne ha dato l’annuncio proprio il giorno in cui si
ricorda la prima apparizione della Madonna a Lourdes...
dopo Celestino V (“il
Papa del gran rifiuto” come scrisse Dante nella sua “Divina Commedia”) nessun
altro Papa aveva mai deciso di dimettersi dalla massima carica della chiesa
cattolica, di rinunciare alla consacrazione che si è sempre ritenuta
interrompibile solo con la morte corporale di un Papa, di dimettersi di fatto
dalla carica di “Vicario di Cristo in terra”. Che dire... innanzitutto è
doveroso il massimo rispetto per la scelta dell’uomo. Se l’attuale pontefice
non si sente più in grado, fisicamente e mentalmente, di sopportare questo
gravoso peso. La cattedra di Pietro è davvero un peso immane da sopportare per
chiunque e nel corso dei secoli alcuni papi, anzichè avvicinare i fedeli alla
chiesa, hanno finito per allontanarli con il loro comportamento scriteriato, ma
fortunatamente altri papi hanno saputo toccare i cuori degli uomini di buona
volontà e non e grazie a loro la fede si è ravvivata in molte parti del mondo.
Oggi in Europa siamo in un momento di grave crisi economica e questo credo
abbia contribuito ad accentuare gli effetti negativi della secolarizzazione
sulla fede. Se una famiglia non riesce ad avere una vita decorosa finisce per
perdere la fiducia nelle istituzioni e la fede non sempre diventa un’ancora a
cui aggrapparsi in particolare se gli esempi del clero non sono puri ma anzi
dettati dalla carne come la pedofilia. Questa è una vera piaga che negli ultimi
anni ha coinvolto e travolto nel mondo molti preti, ma anche alte cariche del
clero cattolico e questi fatti, unitamente alla brama di potere che sembra
offuscare la parola del vangelo che predica solo umiltà e rettitudine, credo
abbia finito per convincere l’attuale Papa che, anche se guidato dallo Spirito
Santo che da sempre è il suo unico sostegno, non può essere più lui il
pontefice in grado di poter continuare questo cammino pastorale e pertanto è
necessario che lo Spirito Santo indichi un nuovo Papa che sia in grado di
traghettare la chiesa verso porti sicuri allontanandola dalle tempestose acque
in cui sembra navigare ultimamente. Questo evento ha sicuramente lasciato
esterefatti moltissimi cattolici. Io ritengo che sia stato un grande gesto di
umiltà, notevole atto di amore per la chiesa tutta, atto che lascerà un solco
profondo nella storia ed in particolare nella chiesa cattolica, solco che da
adesso in avanti tutti dovranno tenere in considerazione e con il quale ci si
dovrà confrontare. Io sono convinto che questo atto dovrebbe essere un esempio
per molti uomini, politici e non, che molto spesso si ritengono indispensabili
ed insostituibili nelle cariche che occupano, io per primo.
Nessuno è
indispensabile, il Papa stesso ora ce lo ha dimostrato, ma tutti possiamo
essere utili se facciamo il nostro dovere con amore, umiltà e spirito di
servizio.
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