Dopo due anni nei
quali ci hanno continuato a dire che la crisi era solo un problema degli altri
paesi europei, dei paesi più deboli come Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna,
che la nostra economia e le nostre banche erano solide, che la disoccupazione
da noi era molto al di sotto della media europea, insomma che se crisi c’era
era solo dovuta ai quotidiani che continuavano a gufare per riempire le pagine
dei giornali ed ai cittadini che si ostinavano a risparmiare e non a spendere
bloccano così la crescita, senza consuminso, secondo questi saccentoni, il
paese non poteva che andare in recessione, ma come faceva la gente a spendere
se perdeva il posto dilavoro? Ora si sono accorti che l’Italia è in linea
testamentaria subito dopo la Spagna, che un giovane su tre da noi non trova
lavoro, che migliaia di imprese stanno chiudendo ogni giorno e che centinaia di
migliaia di persone sono rimane senza lavoro e si trovano nell’impossibilità di
mantenere la propria famiglia. C’è chi sta peggio di noi ma non sempre mal
comune vuol dire mezzo gaudio... se la Grecia e la Spagna piangono e le loro
banche vengono prese d’assalto dai cittadini in preda al panico e terrorizzati
pensando che potrebbero da un momento all’altro trovarsi senza soldi e senza
lavoro, l’Italia e la Francia non ridono perchè se la Grecia, dove a giugno
verranno ripetute le elezioni visto che quelle fatte da poco non hanno permesso
di creare un governo in grado di traghettare il paese fuori dalla crisi, esce
dalla comunità europea io credo che l’effetto domino è inevitabile ed a seguire
Spagna, Italia e Francia, una dopo l’altra faranno flop e resterà in piedi la
sola Germania, ma che farà da sola se non ci sarà più nessuno in grado di
acquistare i suoi prodotti? Non a caso anche
la forte Germania non ride più di tanto e le ultime votazioni hanno dato un
bell'altolà al suo premier... forse si dovrebbero riconsiderare i debiti dei
paesi della comunità, ripianificare i termini di rientro dagli stessi e tenere
più in considerazione la necessità di spronare la crescita in modo da
permettere alle famiglie, non dico di vivere al di sopra delle loro
possibilità, ma di avere un pò più di denaro da spendere per rimettere in moto
l'economia. Chi ha perso il lavoro ha perso tutto, inclusa la possibilità di
mantenere moglie e figli e chi il lavoro l'ha ancora si è visto ridotto di non
poco il valore del proprio salario. A mio parere non possiamo e non dobbiamo
tornare indietro in termini di tenore di vita ma andare avanti per far sì che
tutti e sottolineo tutti, possano vivere sereni, in pace e decorosamente. Credo
che paesi come il nostro debbano puntare e spendere il maggior numero di
risorse possibili non solo in termini economici ma soprattutto umani, non a
caso i cervelli migliori sono nati sia nel passato ma anche nel presente nel
nostro paese, nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie che
ottimizzino al massimo le risorse del pianeta e puntino sull'utilizzo di sola
energia pulita. Questo pianeta va salvato non solo per i cittadini UE ma per i
cittadini presenti e futuri della nostra povera e bistrattata Terra.
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